volevo battere il cinque alla statua di Mike Bongiorno
PONTE DEL PRIMO MAGGIO , quel magico momento in cui anche i più stakanovisti devono arrendersi: niente lavoro!
E io, davanti al solito bivio esistenziale:
π unirmi alla folla in fuga tra code e panini in Autogrill,
oppure abbandonarmi a Netflix e centro commerciale?
Spoiler: ha vinto la fuga.
Perché diciamocelo — CENTRO COMMERCIALE, NON MI AVRAI MAI!
La parte razionale di me odia i ponti con tutto il cuore:
traffico, folla, prezzi alle stelle, stress da check-in.
Eppure, se hai solo quei tre giorni di libertà, che fai?
O vendi un rene per un volo a breve raggio,
oppure — come ogni travel designer ossessiva-compulsiva che si rispetti —
inizi mesi prima la caccia alla destinazione giusta:
bella, economica e senza mutuo per dormire.
Così ho deciso:
ON THE ROAD IN ITALIA
E dove va una lombarda che sogna il sole dopo mesi di nebbia?
In LIGURIA , ovviamente —
per la gioia dei miei amici liguri,
che circonderebbero la regione con fossati e coccodrilli pur di tenerci lontani. π
π― MISSIONE: SANREMO.
Due notti tra uliveti, borghi arroccati e silenzi da cartolina,
lontani dal caos costiero (e dai prezzi da mercato nero per una stanza vista mare).
Disegno l’itinerario perfetto:
π mare a Varigotti
π° borghi da fiaba come Dolceacqua
π» deviazioni mistiche verso Bussana Vecchia, la città fantasma rinata tra artisti e ruderi.
Tutto approvato dal mio fidanzato —
alias “travel princess” ufficiale —
che ha ascoltato il 10% e dimenticato il resto.
Ma c’era un piccolo dettaglio segreto:
IL VERO MOTIVO DEL VIAGGIO:
π ANDARE A SANREMO A BATTERE IL 5 ALLA STATUA DI MIKE BONGIORNO!
La leggenda narra che chi tiene fede a questa usanza ottenga
PUNTI e BAUDI ILLIMITATI.
Chi gioca al FANTASANREMO sa di cosa parlo: è un gesto SACRO, UN RITO !
E io, REGINA INDISCUSSA DELLA MIA LEGA DA QUATTRO ANNI non potevo esimermi.
Bonus e gloria eterna sarebbero stati miei!
IL PIANO PERFETTO (CHE PERFETTO NON FU)
Tutto studiato nei minimi dettagli:
navigatore impostato “a tradimento”, fidanzato ignaro, give me five pronto
Ma…
Giorno 1: traffico apocalittico.
Colonne infinite, camper lenti, motociclisti indemoniati.
Sanremo salta.
“Domani”, mi dico.
Giorno 2: mi sveglio carica, pronta alla deviazione segreta.
Appena rivelo la missione, il mio fidanzato — improvvisamente dotato di memoria selettiva — propone: “Dai, oggi rilassiamoci. Seguiamo il tuo programma: borghi, pranzetto lento, un po’ di arte…”
Traduzione: boicottaggio soft con leccaculaggine (facendo pure la figura di quello che aveva studiato in modo dettagliato il mio itinerario ! )
Ore e ore a perderci tra vicoli, gatti e botteghe d'arte “capitate per caso”.
Morale: niente Mike, di nuovo.
Giorno 3: ultima chance.
Mi alzo all’alba, imposto Sanremo “per sbaglio”…
Ma la Liguria aveva altri piani.
Uscita chiusa, deviazione infinita, due ore di curve e santi volanti.
La Liguria non ha autostrade: ha percorsi a ostacoli per turisti ottimisti.
Così, anche questa volta, MIKE BONGIORNO RESTA UN SOGNO IRRAGGIUNGIBILE, a pochi chilometri ma lontano come l’Eldorado.
MORALE (AMARA MA VERA)
Non ho toccato la mano di Mike,
ma ho toccato una verità più grande:
Anche con la miglior pianificazione, qualcosa andrà storto —
soprattutto nei ponti festivi.
L’importante è riderci su, perché:
π OGNI PIANO FALLITO È SOLO UN’OTTIMA SCUSA PER RITORNARE!
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